Page 139 - Goya y el mundo moderno
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3. Francisco de Goya y Lucientes
Il sogno della ragione genera mostri, Capriccio n. 43, 1799 Madrid, Biblioteca Nacional
4. Francisco de Goya y Lucientes
È già ora, Capriccio n. 80, 1799 Madrid, Biblioteca Nacional
XX) converte la realtà in un mondo assurdo e cer- tamente crudele: un uomo decapitato cerca di dar da mangiare con la mano destra alla propria testa, che solleva con la sinistra, mentre un altro versa del li- quido in un imbuto collocato nel collo mozzo, e un terzo, in secondo piano, assiste a questa scena così “familiare”.
In altre occasioni lo sproposito si annida nella politica: i cosiddetti “capricci enfatici”, l’ultima par- te dei Disastri della guerra, si servono di animali, a volte fantastici, per parlare della società e della po- litica spagnole posteriori al 1814, ovvero in pieno assolutismo fernandino. Il pittore si era ispirato a Gli animali parlanti di Giambattista Casti (un’ope- ra tradotta in spagnolo nel 1813, del cui autore Goya realizzà un ritratto conservato nel Museo Lázaro Galdiano di Madrid) e così poté “parlare” di/rappresentare tutto ciò di cui poteva essere, in quel momento, azzardato parlare o dipingere. I legisla- tori si convertono in amanuensi a cui spuntano ali di pipistrello, Contro il bene comune (cat. XX); in bestiacce che bisbigliano, Riunione di ciarlatani (cat. XX), un tema ben noto alla caricatura inglese di cui Goya fornisce la propria interpretazione. Il popolo può cacciare il potente, L’avvoltoio carnivoro (cat. XX; un soggetto che, mi pare, appare per la prima volta in un’incisione estranea alla caricatura rivolu- zionaria francese, che non sappiamo se Goya cono- scesse), e il potente – ora nelle vesti di papa – perde l’equilibrio dinanzi a una folla che ride compiaciu- ta: Si romperà la corda! (cat. XX).
Ma forse lo sproposito più efficace tra i “ca- pricci enfatici” è quello in cui un animale mostruo- so vomita una moltitudine di cadaveri: Fiero mostro! (cat. XX). Ecco il risultato della guerra: Goya non è mai stato più chiaro, più vigoroso nel suo ripudio degli avvenimenti. La figura del mostro che vomita esseri umani appartiene alla tradizione iconografica occidentale, basti ricordare Bosch e Bruegel: ma se la tradizione faceva riferimento a un racconto bibli- co, religioso, trascendente, ora è la storia umana che diviene protagonista. Gli uomini vomitati dal mo- stro sono i cadaveri ammucchiati dei Disastri, gli stessi mucchi di cadaveri che assai più tardi dipin- gerà Zoran Music (cat. XX).
Nei “capricci enfatici” lo sproposito combina due nature, umana e animale, per articolare una cri- tica politica ma, si noti, l’incontro di due nature non è nuovo in Goya, era già presente negli ultimi anni
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