Page 314 - Goya y el mundo moderno
P. 314
retta dal mercante d’arte Kurt Kalb. Tra gli artisti esposti nella galleria c’è anche Dieter Roth, con cui Rainer avvia una prolifica collaborazione. Intorno alla metà del decennio amplia il suo reper- torio di variazioni, utilizzando stavolta fotografie di rocce, grotte e riproduzio- ni di cataloghi d’arte, tra i quali alcuni di Leonardo da Vinci e di Van Gogh. L’ironia e il sarcasmo che caratterizza- no il suo lavoro sono molto evidenti nel- le opere realizzate nel contesto dell’a- zionismo, come la performance esegui- ta insieme a Roth nel 1979, Dipingere con gli scimpanzé, in cui i due pittori copiano i quadri dipinti precedente- mente da uno scimpanzé. Nel 1978 rap- presenta l’Austria alla Biennale di Ve- nezia e riceve il Gran premio naziona- le austriaco. All’inizio degli anni ottan- ta si conclude la collaborazione con Roth; Rainer torna ai dipinti di mani e piedi, realizza sovrapitture che hanno per soggetto Gesù Cristo e la serie Hi- roshima. Si susseguono le retrospettive a Berlino, Vienna, Baden-Baden e Bonn; gli viene affidata la cattedra di pittura all’Accademia di Arti Plastiche di Vien- na, diventa membro dell’Accademia del- le Arti di Berlino e vince il Premio Max Beckmann. Nel 1984 il Centre Georges Pompidou gli dedica una retrospettiva che coincide con la fase in cui inizia ad alterare le riproduzioni dei dipinti di Goya: “Sono sempre stato interessato ai volti dipinti dal pittore aragonese, per questo ho iniziato a fotografare le sue opere grafiche. A mio parere Goya è stato un maestro nel rappresentare il volto umano”. Nel 2006 Rainer vince il premio Aragón-Goya. Le sue serie si estendono a Piranesi, ai libri illustrati sull’invenzione della stampa e negli an- ni novanta è la volta di Katastrophen und Desaster, Angels e Kosmos. Nel 1993 si inaugura a New York l’Arnulf Rainer Museum. Malgrado l’attentato che ha danneggiato più di ottanta ope- re risalenti agli inizi all’Accademia di Vienna e un attacco apoplettico, Rai- ner continua a lavorare a nuove serie. Riprende la collaborazione con Dieter Roth; i più importanti spazi espositivi del mondo organizzano mostre dedica- te alla sua arte.
M.G.
Bibliografia
P. Weiermair, Arnulf Rainer: retro- spettiva 1948-2000, catalogo della mo- stra, Galleria d’Arte Moderna, Bolo- gna 2001; V. Bozal, E. Romero, Arnulf Rainer: Premio Aragón-Goya 2006, catalogo della mostra, Museo de Za- ragoza. Departamento de Educación, Cultura y Deporte del Gobierno de Aragón, Zaragoza 2006.
Félicien Rops
(Namur 1833 - Essonnes 1898) Félicien Rops nasce a Namur nel 1833. Pittore, incisore e litografo, dal 1846 al 1849 studia nel locale collegio dei gesuiti e si laurea all’Università di Na- mur e all’Accademia di Belle Arti. Co- mincia gli studi di filosofia presso l’U- niversité Libre di Bruxelles e grazie al- l’eredità lasciatagli dal padre nel 1856 può condurre una vita agiata e fonda- re la rivista “Uylenspiegel, journal des débats artistiques et littéraires”, sulle cui pagine pubblica le caricature che lo rendono famoso, ispirate allo stile di Daumier e Gavarni e già caratteriz- zate dalla nota parodistica e satirica che non lo abbandonerà mai. Nel 1857 sposa Charlotte Polet de Faveaux, che gli darà due figli, con la quale vivrà tra Namur e Thozée, frequentando scrit- tori e artisti. La sua carriera riceve un impulso importante quando inizia a il- lustrare libri come Légendes Flaman- des (1858) dell’editore Hetzel o Hi- stoire anecdotique des cafés et caba- rets de Paris (1863) dell’amico Alfred Delvau. In quel periodo abbandona progressivamente la litografia sosti- tuendola con l’acquaforte, la tecnica che gli darà la fama soprattutto grazie alle incisioni realizzate in collabora- zione con l’editore francese Auguste Poulet-Malassis. Tra il 1864 e il 1871 Rops illustra trentaquattro frontespi- zi, soprattutto di opere erotiche del Set- tecento e dell’Ottocento. Di grande im- portanza per la sua carriera sarà l’a- micizia con Charles Baudelaire, cono- sciuto nel 1864, che lo incarica di il- lustrare l’edizione dei poemi censura- ti della raccolta I fiori del male. Tra il 1864 e il 1880, concilia l’insegnamen- to delle tecniche di incisione e la crea- zione della Société Internationale des Aquafortistes di Bruxelles (1869) con la realizzazione di molti viaggi in Eu- ropa (Montecarlo, Ungheria, Svezia, Norvegia), e un decisivo soggiorno in Spagna (1880). Si allontana progressi- vamente dal Belgio e dalla famiglia e trascorre lunghi periodi a Parigi, dove conosce due sorelle sarte, Léontine e Claire Duluc, con cui va a convivere e con le quali manterrà una relazione sentimentale fino agli ultimi giorni del- la sua vita. Il periodo parigino impli- ca l’immersione nella “vita artistica vi- vace e vibrante” della capitale, che lo porta a frequentare artisti e collezio- nisti, a leggere opere di contempora- nei e a scoprire il genere di donna del demi-monde, leggera o fatale, che ha ispirato molte delle sue immagini (Il furto e la prostituzione dominano il mondo). Intorno al 1878 l’approccio realista e psicologico che caratterizza
opere come La dèche o La bevitrice d’assenzio si evolve verso una visione simbolista e ironica dei vizi e delle de- bolezze umane. In lavori come La ten- tazione di sant’Antonio e Pornokratès, la sua incisione più nota, utilizza le rappresentazioni allegoriche dell’anti- chità per spiegare come la morte e il sesso organizzino e guidino il mondo. Rops, tuttavia, non è un moralista e questa considerazione non prescinde dall’ammirazione per la sensualità fem- minile che, d’altra parte, si rivela in tut- ta la sua produzione artistica. In effet- ti, i “seminudi moderni”, come ama- va definirli, popolano la sua famosa serie erotica Cent légers croquis sans pretension pour réjouir les honnêtes gens. Nel corso della sua carriera, Ro- ps viene invitato a far parte del grup- po Les Vingt, fondato a Bruxelles, e collabora con la casa editrice belga Gay et Douce, per cui completa la ce- lebre serie Les Sataniques, disegni ac- querellati che inaugurano una fase di lavoro segnata dall’approfondimento di aspetti più simbolici e dalla conti- nua sperimentazione di nuove tecniche creative. Nascono così Il vizio supre- mo, L’iniziazione sentimentale e le il- lustrazioni per Le diaboliche di Jules Barbey d’Aurevilly. Dopo il lungo viag- gio del 1887 negli Stati Uniti e in Ca- nada, e con il peggiorare delle sue con- dizioni di salute, inizia a trascorrere periodi sempre più lunghi nella sua vil- la della tenuta Demi Lune nei pressi della foresta di Fontainebleau. Dopo l’importante retrospettiva allestita nel- l’Hotel Drouot, Rops muore nel 1898 circondato dall’affetto delle sorelle Du- luc e dei suoi più cari amici.
D.S.
Bibliografia
Félicien Rops (1833-1898): un simbo- lista transgresor, catalogo della mostra, Fundación Carlos de Amberes, Madrid 2002; Félicien Rops (1833-1898), ca- talogo della mostra, Obra Social Caja Madrid, Madrid 2004.
Georges Rouault
(Parigi 1871-1958)
Georges Henri Rouault nasce a Parigi il 27 maggio 1871, tra i colpi di can- none sparati allo scoppio della Comu- ne. È figlio di Alexandre Rouault, eba- nista, e di Marie-Louise Champdavoi- ne. I primi contatti con l’arte moderna li deve al nonno materno, ammiratore di Daumier, Courbet e Manet. Alla morte del nonno inizia a lavorare co- me apprendista nella bottega di un maestro vetraio. Prende lezioni di di- segno all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs. Nel 1890 opta per
la pittura ed entra all’École Nationale Supérieure des Beaux Arts, dove stu- dia con Élie Delaunay. Quando questi muore il suo posto viene preso da Gu- stave Moreau, di cui Rouault diventerà l’allievo prediletto. Nel 1894 ottiene il Premio Chevanard con Gesù tra i dot- tori. L’anno dopo abbandona la scuo- la su consiglio del maestro. La scom- parsa di Moreau, avvenuta nel 1898, lo getta in una profonda crisi. Cinque anni dopo Rouault sarà nominato di- rettore del museo a lui dedicato. In questo periodo scopre nel cristianesi- mo l’unica via per la rinascita intellet- tuale. Nel 1901 si trasferisce presso l’abbazia di Ligugé, dove Joris-Karl Huysmans ha in mente la creazione di una comunità di artisti cattolici. Il pro- getto non va a buon fine. Tra il 1902 e il 1914 dipinge poco a olio, prefe- rendo la tecnica dell’acquerello e la gouache per raffigurare i suoi soggetti prediletti tra cui prostitute, clown e personaggi della Commedia dell’Arte. La sua arte mostra già un carattere in- novativo, grazie al disegno sintetico fortemente espressivo. Nel 1903 par- tecipa alla fondazione del Salon d’Au- tomne, dove espone regolarmente fino al 1908. Anche il Salon des Indépen- dants lo vedrà tra i protagonisti dal 1905 al 1912. Nel 1904 conosce Léon Bloy, con il quale manterrà un’intensa amicizia malgrado lo scrittore non ab- bia un’opinione positiva della sua ar- te. Assiste a diversi processi e nel 1907 inizia a dipingere una serie dedicata a giudici e imputati. Nello stesso perio- do raffigura contadini, operai ed emar- ginati. Nel 1908 sposa la pianista Marthe Le Sidaner, da cui avrà quat- tro figli. Nel 1910 realizza un’impor- tante mostra alla Galleria Druet di Pa- rigi. L’anno dopo inizia l’amicizia con lo scrittore André Suarès. In pittura, adesso predilige l’uso di linee di con- torno molto pronunciate. Nel 1912 si trasferisce a Versailles con la famiglia, e lì intensifica il rapporto con il filo- sofo Jacques Maritain e sua moglie Raïssa. A partire dal 1913 Ambroise Vollard gli chiede di poter acquistare tutte le opere del suo atelier. Ci riesce finalmente nel 1917, firmando con lui un contratto di esclusiva. L’artista apre uno studio all’interno della casa del mercante d’arte. Un anno prima Vol- lard gli aveva proposto di realizzare le acqueforti per illustrare Les Réincar- nations du Père Ubu (1932). Il pittore accetta a condizione che vengano pub- blicati anche i suoi progetti Miserere e La Guerre, a cui si dedica in partico- lare nel 1916-1917 e tra il 1920 e il 1927. Si tratta del suo capolavoro, ben- ché non sarà pubblicato fino al 1948
322