Page 152 - Goya y el mundo moderno
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 22. Georges Rouault
Debout les morts!, Miserere, 1923
Parigi, Fondation Georges Rouault
23. Alfred Kubin Seifenblasen oder der Tod, 1949
Linz, Landesmuseum
sioni di Goya nel Gabinetto delle stampe del Museo di Monaco, in occasione di un viaggio dell’autunno 1904, e afferma di esserne rimasto profondamente colpito, soprattutto dalle più tragiche, non dalle più comiche. È possibile che la stampa che chiude la se- rie di incisioni di Paul Klee, Drohendes Haupt (The New York, Museum of Modern Art; fig. 27) [cata- logo Saragozza, p. 232] realizzata nel 1905, sia quel- la più direttamente influenzata dal maestro aragone- se, ma non è questo l’aspetto che più ci interessa di quell’incisione: ciò che adesso ci preme sottolineare è che si tratta di una maschera vera e propria (reale, umana). L’artista afferma che è “la negazione pura come demonio”13, ma basta guardare uno qualsiasi dei ritratti prodotti da Klee nello stesso periodo, per esempio quello in cui appare accanto alla moglie Lily a Berna (1906), per realizzare che ci troviamo dinanzi a un autoritratto, alla fisionomia del lato più oscu- ro.
Ritratti e maschere, o ritratti-maschere, abbon- dano nell’opera di Klee. Ritratti-maschere di fanciulle, figure di fantasia, marionette, ballerine, attori, fu- namboli, burattini che illustrano il Candido di Vol- taire, vergini e demoni, un universo grottesco e co- mico. Lungi dall’offrire una rappresentazione mime- tica del mondo, Klee ne ha creato uno parallelo in cui il grottesco ha un valore determinante. Ciò che è ne- gativo, oscuro, si estende come se fosse un paesaggio emotivo: Moeblierte Arktis (1935, Milano, collezio- ne Jucker; cat. XX), che è possibile confrontare con Wald Bau (1919, Svizzera, collezione privata; cat. XX). Wachsamer Engel (1939, Svizzera, collezione privata) è qualcosa di più di uno sproposito. Klee rea- lizza quest’opera nel 1939, un anno prima della mor- te, quando la tragedia si abbatte sull’Europa e sullo stesso artista. Sciolto il Bauhaus, sorvegliato dalla po- lizia del regime nazista, nel 1933 Klee lascia la Ger- mania, si stabilisce a Berna e chiede la cittadinanza svizzera. Nel 1935 divengono evidenti i sintomi del- la malattia che ne causerà la morte.
Klee “risponde” a questa situazione, ma non lo fa riportandosi mimeticamente a quel che accade – in senso politico, storico e personale –, bensì tor- nando al mondo che ha creato, a quel grottesco che il nazionalsocialismo considererà “arte degenerata”. L’ottimismo e l’allegria delle sue storie hoffmaniane, delle sue parafrasi del Don Giovanni, dei funambo- li, dei paesaggi misteriosi, spesso festosi, scompaio- no completamente. Le maschere che ora popolano
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